10 anni dalle prime fascicolazioni! Vivo vegeto e felice

Ciao a tutti, stasera per coincidenze astrali del tutto casuali sono finito nuovamente su questo forum che non leggevo da anni. Forse, e lo spero visto il tempo trascorso, nessuno dei presenti si ricorderà di me e del mio pseudonimo astrovivente che ho ripristinato proprio stasera.
Scrivo sia perché cadono in questi giorni i 10 anni dell'inizio di quell'ormai sbiadito calvario psicologico; sia perché di tanto in tanto penso a quanto sia importante rassicurare tutti coloro che stanno vivendo le stesse paure che io vissi molti anni fa.
Ecco un brevissimo riassunto di quanto mi accadde nel lontano 2009.
Dieci anni or sono, proprio nel mese di settembre, iniziarono fascicolazioni diffuse e persistenti in ogni sede del corpo con esordio volento al braccio sinistro e poi rapida estensione ovunque inclusa lingua viso etc. Associate a debolezza e pesantezza agli arti, giramenti di testa e senso di ubriachezza nel camminare, stanchezza costante. Seguirono sei mesi infernali senza diagnosi, visite neurologiche, due emg da cui si rilevava solo lieve sofferenza al braccio sinistro. Infine risonanza magnetica cervicale da cui emerse un'ernia grossa espulsa con compressione midollare. Alcuni medici erano scettici nel legare l'esistenza dell'ernia al coacervo di sintomi che mi ritrovavo, per altri invece la correlazione più o meno poteva avere senso.
In ogni caso feci un anno di dura fisioterapia postulare, l'ernia rientrò e i peggiori sintomi passarono.
Ma le fascicolazioni, quelle non mi hanno mai abbandonato. Mai! Alle volte ho periodi in cui le avverto meno e sono meno intense; alle volte, specie se sono più stanco o stressato per qualsiasi motivo, le sento di più e sono oggettivamente più frequenti e abbondanti. Spesso insistono per ore o giorni su un'unica sede, altrettanto spesso sono migranti.

Conclusioni: nel mio caso un danno meccanico con interessamento midollare oltre a fornirmi un corredo di sintomi tipici come la debolezza agli arti (sebbene non rilevabili con chiarezza all'emg né alla visita neurologica che escludeva deficit di forza) mi ha probabilmente scatenato una sindrome di ipereccitabilità neurale che avevo di mio latente da anni e che però non si era mai manifestata se non con la classica palpebra ballerina.

Sul fronte colonna vertebrale, le ernie non siano più tornate, ma la mia schiena continua ad essere disastrosa ed ho spesso problemi cervicali e lombari, contratture, doloretti di tanto in tanto e a volte dolori più seri o blocchi. Ma questo è un problema che affronto con esercizi posturali periodici e che tengo sotto controllo.

La mia storia dimostra che le varie sindromi da ipereccitabilità neurale (la SFB ne é una manifestazione specifica) sono evenienze non così rare, del tutto benigne e spesso associate ad eventi esterni (meccanici, virali, da stress etc etc) che fanno esplodere una predisposizione preesistente.

Al di là di tutto questo, però, il messaggio che volevo inviare è un messaggio di tranquillità nell'affrontare questi fastidi/dolori in un iter diagnostico che sia il più possibile sereno, razionale e che sfugga ad inutili pensieri disfunzionali che scatenano, come avvenne nel mio caso chiaramente, una parallela sindrome ipocondriaca che non aiuta a saper separare il limite tra suggestione e realtà.
L'ipocondria per me, peraltro, fu un'occasione esistenziale di crescita psicologica e spirituale unica. Uscito dalla fase ipocondriaca nel giro di qualche anno ho imparato piano piano a recuperare un rapporto sano tra corpo e mente, ad accettare che non siamo capaci di controllare ogni cosa, godersi ogni istante dell'esistenza in tutte le sue forme, provando a seguire l'antico precetto di saggezza se vogliamo scontata, ma incontrovertibile e salvifica che impone di: fare ogni sforzo per cambiare ciò che possiamo cambiare in meglio nella vita per noi, per gli altri e per il mondo e allo stesso tempo accettare con la massima serenità possibile ciò che in quel momento non possiamo in alcun modo cambiare.
La paura e l'ipocondria mi hanno traghettato in questo percorso di apprendimento in cui tutt'ora mi trovo e dove non si finisce mai di imparare.

Dirlo e predicarlo a 10 anni di distanza è semplice ovviamente, mentre ci si sta dentro fino al collo lo è molto meno. Ma provateci in tutti i modi ogni giorno che vedete un braccio guizzare.

Un abbraccio speciale a Lelino di cui stasera ho letto alcuni messaggi e a cui va tutta la mia immensa stima.

Lorenzo

Che bello leggerti. Allora forse un modo per placare l'ansia lo troverò entro dieci anni😂. Io fascicolo da più di tre anni, non ho debolezza ma dolori sì, specie alle mani. Sto ipotizzando una qualche sindrome irritativa, perché davvero a volte ho dei dolori molto forti e acuti quando faccio sforzi. Per il resto, cammino un sacco e alzo con un braccio mio figlio di 11 kg e con l'altro il passeggino. Spero di potermi calmare, prima o poi. L'ansia a tratti torna a farsi sentire

Ciao Lilly, certo che l'ansia la placherai! Se fascicoli da tre anni poi sai meglio di me che davvero non c'è nulla ma proprio nulla da temere!
Hai fatto piuttosto una risonanza magnetica alla schiena per verificare la presenza di protrusioni o ernie che possano toccare qualche radice.
Vedo anche anche tu hai un figlio piccolo e mi sembri bene in forze visto come lo sollevi :-)
Io ne ho due, il secondo nato da un mese e mezzo, l'altro tre anni. Anche loro sono um bell'esercizio fisico :-))

Mary , stupenda pantera,credo per quella che è la mia esperienza se le ernie impattano il midollo, diventano causa di un sacco di problemi, che vanno dal "semplice" formicolio, a disestesie,parestesie, fascicolazioni, perdita di forza ecc ecc.
Sempre secondo me, visto che ho una ernia cervicale conclamata fra c4-c5 a volte anche le gambe possono risentirne, dipende molto da dove sono posizionate le ernie cervicale, che a detta di neurologi, neurochirughi e ortopedici sono in effetti quelle più "pericolose".
Le lombari comunque se impattano il midollo sono la causa principale di debolezza agli arti inferiori,e tutto il corteo sintomatologico inerente.
Un abbraccio sinuosa felina.
Roby

Ciao Mary, scusa il grande ritardo nel risponderti, ma non entravo da qualche giorno sul forum.
A mio avviso l'impatto delle ernie con contatto midollare è spesso sottovalutato. Mi spiego meglio. Nella gran parte delle persone un danno meccanico ha effetti standard tipici tra i quali non rientrano moltissimi sintomi che noi spesso presentiamo. Tuttavia mi sembra ragionevolissimo che un danno meccanico indirettamente scateni e faccia emergere un'iperccitabilità neuronale latente. Come se fosse una goccia che fa traboccare un vaso. Nel mio caso sono certo che è andata così altrimenti non mi spiego perché da un dolore ad un braccio e da fascicolazioni locali al braccio sinistro chiaramente di tipo meccanico (mi era uscita un'erniona in quei giorni) all'improvviso mi è esploso un corredo di sintomi generalizzati a tutto il corpo. Mi sembra chiaro che un segnalo disturbato a livello midollare possa avere qualche tipo di effetto sull'equilibrio complessivo degli stimoli motori.
Poi dici che hai fascicolazioni h 24 sulle gambe. Mi sembra ragionevole che l'ernia dorsale abbia avuto in questo un effetto chiaro.
Ovviamente curando la schiena non è affatto detto che passeranno tutti in sintomi di corredo perché vi sarà di sicuro alla base una sindrome benigna (tipo SFB) che fa da sfondo. Però sicuramente le cose si rafforzano l'una con l'altra.
Un abbraccio