MIOPATIA ASPECIFICA

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    fascicolante in evoluzione, preoccupato!

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    DICEMBRE 1988: Una mattina come tante altre mi alzo e avverto tremore alla contrazione muscolare.
    Dopo un paio di giorni, durante attività ginnica in palestra (che regolarmente
    svolgevo da molti anni), insorgono “disturbi del ritmo cardiaco”, che includono
    palpitazioni sia a frequenza cardiaca normale che a frequenza alta, tachicardia al
    minimo sforzo e movimento, precoce affaticabilità.

    GENNAIO 1989: Dopo circa un mese scompaiono spontaneamente i disturbi del ritmo cardiaco, e
    l’affaticabilità e posso riprendere a condurre una vita normale. Rimangono tuttavia i
    tremori alla contrazione muscolare e insorgono fascicolazioni molto frequenti
    localizzate in tutti i distretti muscolari. Per questi problemi muscolari non riesco a
    praticare più attività ginnico-sportiva a corpo libero (palestra), mentre riesco a muovermi
    e camminare quanto e come voglio. Tremori e fascicolazioni tuttora presenti.

    OTTOBRE 1994: Dopo un intenso sforzo fisico (portato 15 Kg. circa in una strada in salita per 5 minuti)
    ricompaiono i “disturbi del ritmo cardiaco” che scompaiono però nel giro di 24 ore.

    NOVEMBRE 1994: La sera del 19, dopo aver fatto una doccia, asciugo con energia il pavimento con le
    braccia piegandomi più volte sulle gambe. Improvvisamente ricompaiono in maniera
    violenta i “disturbi del ritmo cardiaco”. Con tali sintomi riesco a fare poco o nulla, in
    quanto avendo un aumento sproporzionato della frequenza cardiaca per piccolissimi
    movimenti, sento un precoce affaticamento a livello generale, cardiaco e respiratorio.
    Dopo i pasti, anche stando seduto, ho un aumento esagerato della frequenza cardiaca,
    forte palpitazione e affaticamento ancora maggiore al movimento. Dopo alcuni esami
    elettro ed ecocardiografici e analisi nella norma, mi si dice che è un problema di ansia.

    GENNAIO 1995: Il Prof. Cerquetelli (neuropsichiatra) mi prescrive 10 gocce di Lexotan 3 volte al
    giorno, ma non ho nessun beneficio.

    MARZO 1995: Il Prof. La Terza (neuropsichiatra) mi prescrive Anafranil + Prazene, ma tranne un
    miglioramento a livello psicologico, a livello fisico continuo ad accusare fatica,
    anche se forse la frequenza cardiaca si abbassa leggermente. L’Anafranil lo prendo per
    poco più di un mese e poi continuo solo con il Prazene fino a settembre.

    SETTEMBRE 1995: Il Prof. Bruscagli (cardiologo) mi prescrive INDERAL 40 (1/2 x 2) ed ho un
    miglioramento in fatto di frequenza cardiaca e palpitazioni nei momenti dopo i
    pasti e meno fatica nel camminare in pianura anche se non riesco a compiere sforzi
    più intensi perché in questi casi il betabloccante non mi fa più effetto. Inoltre mi
    invia dal Prof. Piccione (neuropsichiatra) che mi prescrive SAMYR 1 compressa
    e LAROXYL 3 gocce perché da alcuni mesi accusavo forte nausea.

    DICEMBRE 1995: Dopo aver effettuato una salita ho una crisi di tachicardia per oltre 2 ore.
    A fine mese ho il mio primo incontro con il Prof. Callieri (neuropsichiatra) che,
    dopo una visita ed un accurato ascolto del mio racconto, afferma che non ho nessuna
    sindrome ansioso-depressiva, ma che alla base potrebbe esserci un problema neuro-
    muscolare e mi invia dal Prof. Tonali (neurologo Pol. Gemelli).

    GENNAIO 1996: Effettuo un test da sforzo al Policlinico Gemelli (Prof. Zeppilli) che dimostra un marcato
    aumento della frequenza cardiaca per lievissimi sforzi. 181 bpm. a 60 Watt di carico

    MARZO 1996: Ricoverato al Gemelli per sospetta miopatia. Dopo svariate analisi ed una biopsia muscolare
    vengo dimesso con la diagnosi di “modesti segni di miopatia a carattere aspecifico” o
    “miopatia n.d.d.”

    OTTOBRE 1996: Visita cardiologica Prof. Santini. Conferma miopatia aspecifica INDERAL 1/2 x 3.

    MAGGIO 1997: Visitato per la prima volta dal Prof.Montagna nel suo studio privato a Bologna

    GIUGNO 1997: 1° Ricovero nella clinica neurologica Università Bologna (Prof. Montagna).

    SETTEMBRE 1997: 2° Ricovero a Bologna. Dimesso con la diagnosi di “Miopatia dismetabolica
    da carenza di coenzima Q10”. La carenza del Q10 viene diagnosticata nel sangue.
    Assumo UBIMAIOR, sospendo SAMYR, mantengo 3 gocce LAROXYL e
    l’ INDERAL 1/2 + 1/4 + 1/2. Inoltre nei mesi e anni successivi vengo visitato
    periodicamente a Bologna dal Prof. Montagna e dott.ssa Cevoli e mi vengono date
    altre terapie come DARUMA, CARNETINA, VIT.E, VIT.C, VIT.B2, CREATINA,
    VIT.K, che però non fruiscono nessun beneficio. Inoltre frammenti del mio muscolo
    vengono inviati negli Stati Uniti (laboratori Prof. Di Mauro) tramite il Dott.Carelli
    (ricercatore clinica neurologica di Bologna) per essere analizzati in più direzioni.

    FEBBRAIO 1999: Il Prof. Callieri mi prescrive 1/2 cp. di SEREUPIN in aggiunta alle 3 gocce di
    LAROXYL perché da settembre 98 avevo ricominciato ad accusare forte nausea, con
    molta aerofagia a livello gastro-enterico e svuotamento rapido intestinale al mattino.
    Con questi farmaci almeno si riescono a risolvere questi ultimi problemi.

    MAGGIO 2000: Effettuo un test da sforzo al C.T.O. che però devo interrompere dopo appena 30 secondi
    per una ridottissima tolleranza allo sforzo. Metto inoltre un holter con esito normale.
    Da questo momento non vengo più sottoposto a test da sforzo per impossibilità a compierli
    e per il rischio di aggravare permanentemente la patologia con un maggiore affaticamento
    cardiaco e respiratorio.

    OTTOBRE 2000: La spirometria mette in risalto un deficit ventilatorio restrittivo di grado medio-lieve.

    GENNAIO 2001: Dopo vari contatti tramite e-mail, il Dott. Carelli mi comunica che i dosaggi del
    coenzima Q10 effettuati sul tessuto muscolare negli Stati Uniti sono risultati nella norma.
    A questo punto sembra avere poca rilevanza la carenza del Q10 nel sangue e quindi
    ci ritroviamo di nuovo con una miopatia n.d.d.

    GIUGNO 2001: Purtroppo a fine mese ricompare molto forte la nausea e sono costretto a chiedere
    consiglio al Prof. Callieri, il quale purtroppo ha un’idea che poi si rileverà deleteria.
    Torno ad assumere il Sereupin a ½ cp. al dì, dopo averlo preso ¼ al dì per 2 mesi circa

    LUGLIO 2001: Il 13 luglio 2001, in seguito ad un massaggio tradizionale cinese, (tui-na) subisco un
    aggravamento, consistente in maggiore e più precoce affaticamento cardiaco e respiratorio.
    Di colpo si riducono tutti i benefici dell’ INDERAL. Il biologo che mi ha praticato
    questo massaggio mi è stato consigliato per pura curiosità dal Prof. Callieri, in quanto
    voleva sapere se magari in medicina cinese erano mai stati riscontrati casi come il mio.
    Inoltre pensava che se non mi avesse fatto bene, non mi avrebbe potuto neanche procurare
    danni. Il massaggio è stato di circa 45 minuti su tutti i distretti muscolari.

    Fino al 13 luglio 2001 la mia giornata era pressappoco questa: La mattina facevo fatica ad alzarmi, però dopo il 1/2 Inderal, trascorsa un’oretta circa, riuscivo a muovermi senza eccessiva fatica ed ero in grado nell’arco della mattina anche di camminare per 300mt. per raggiungere o la casa di un amico, e poi ripercorrere i 300mt. per tornare a casa. Ero inoltre in grado di guidare l’auto senza fatica e se necessario riuscivo a fare, anche se non tutto insieme, 1 piano di scale. Dopo il pranzo, la fatica e la palpitazione si facevano sentire maggiormente e per il tempo della digestione ero costretto a star seduto per limitare i sintomi. Il resto della giornata lo trascorrevo prevalentemente in casa tra lettura, computer, musica, e alcuni momenti per lavoro (amministrazione dello stabile dove abito). Se uscivo il pomeriggio camminavo per non più di 100mt. Nel compiere queste azioni sopra citate potevo in alcuni momenti avvertire affaticamento cardiaco e respiratorio, ma era comunque una cosa sopportabile.

    11 SETTEMBRE 2001: Mi sostituiscono l’INDERAL 40 (1/2 x 3) con il LOPRESOR 100mg. (1/2 x 2),
    (Dott.ssa Zachara cardiologa del San Camillo).La situazione migliora
    in quanto riesco di nuovo a mangiare normalmente, avvertendo meno palpitazione
    dopo i pasti, e ho ripreso a camminare durante la mattinata per un totale di 100mt.
    avvertendo un po’ meno fatica.

    NOVEMBRE 2001: Porto il LOPRESOR a 1/2 + 1/4 + 1/2 poiché da alcuni giorni avvertivo più fatica il
    pomeriggio.

    GEN.-MAR. 2002: Sottoposto ad indagini respiratorie al San Camillo-Forlanini che dimostrano anche a
    livello del sangue un calo di ossigenazione (desaturazione arteriosa) per semplici
    attività e per parlare anche con un tono di voce un po’ più alto.

    APRILE 2002: Inizio ad avvertire extrasistole sporadiche, dopo un'influenza nel mese di marzo.

    NOVEMBRE 2002: Chiuso cartella clinica day hospital FORLANINI, dove mi è stata riscontrata una
    ipossiemia al minimo sforzo, una ridotta autonomia alla deambulazione (70 mt.)

    GIUGNO 2003: 3°Ricovero alla clinica neurologica di Bologna con biopsia muscolare.

    LUGLIO 2003: Il 4 spettroscopia al fosforo al Sant’Orsola di Bologna.

    GIUGNO 2004: Spettroscopia in ischemia a Bologna. Senza esito.

    MAGGIO 2006: Holter con rare extrasistole ventricolari (6) una con ampia copula e rare
    extrasistole sopraventricolari (2). ECG ed Ecocardiogramma normale.

    APRILE 2007: 4°Ricovero Clinica Neurologica Bologna per controllo.
    L’ipotesi diagnostica è quella di un difetto della funzionalità mitocondriale
    muscolare per la presenza di riduzione dell’attività del complesso III del 40%.
    Tuttavia la mappatura del DNA mitocondriale non ha presentato difetti genetici.

    APRILE 2008: Holter con rare extrasistoli sopraventricolari (2) e rare extrasistoli ventricolari
    polimorfe (7) con una coppia.

    APRILE 2009: Holter con rarissime extrasistoli sopraventricolari (1) e rare extrasistoli
    ventricolari polimorfe (7) con una coppia.

    MARZO 2010: Visita di controllo a Bologna (Dott.Carelli e Dott.ssa Cevoli) con relativo certificato.

    DICEMBRE 2010: Holter cardiaco dopo sforzo del 25 novembre 2010. Porto il Lopresor a 1/2 x 3

    Dal settembre 2001 al novembre 2010 sotto terapia con il Lopresor stato bene, nel senso che ero in grado di muovermi in casa senza fatica (anche se molto tempo naturalmente lo passavo seduto) ed essere nell’ambiente domestico pienamente autosufficiente, muovermi senza fatica, mangiare senza avvertire dopo cardiopalmo, lavarmi senza fatica ed ero in grado di uscire e camminare per 100metri circa e stare in piedi anche per 15-20 minuti continuati (per esempio dentro un negozio o supermercato). Riuscivo a fare un piano di scale, anche se a rate, guidavo l’auto anche se per brevi tragitti. Durante queste azioni non avvertivo quasi mai fatica e cardiopalmo e quando mi fermavo la mia frequenza era sempre sui 60bpm (anche dopo i pasti!!!), frequenza cardiaca che io ho sempre avuto a riposo anche prima di ammalarmi, e dopo essermi ammalato con i betabloccanti ero riuscito a riottenere almeno a riposo e a convivere discretamente con la mia patologia.

    Dal 25 novembre 2010, quando dopo essere stato in ginocchio per 3-4 minuti continuati mi sono rialzato con dispnea e gambe che tremavano senza forza e mi sono ricomparsi i “disturbi del ritmo cardiaco” con palpitazioni, tachicardia al minimo sforzo e movimento anche in casa, precocissima affaticabilità, cardiopalmo dopo i pasti con aumento frequenza, fatica nel lavarsi, ecc. In pratica si sono ridotti i benefici del LOPRESOR. Notare comunque che a riposo non ho mai tachicardia, ma valori leggermente più alti rispetto ai miei classici 60bpm, comunque a me anche 10 battiti in più danno una grande sofferenza e poi ciò si traduce in un maggior aumento al minimo movimento.

    In conclusione la mia miopatia si aggrava manifestandosi con un maggiore affaticamento cardiaco e respiratorio. Tali aggravamenti sono sempre avvenuti quando ho commesso involontariamente degli errori (massaggio cinese del luglio 2001 e essere stato in ginocchio per 3-4 minuti di seguito il 25 novembre 2010), in pratica con sforzi che si sono protratti per un po’.

    MARZO 2011: La Dott.ssa Zachara ha provato a sostituirmi il Lopresor con il Cardicor, ma dopo
    mezza giornata sono dovuto tornare al Lopresor perché stavo malissimo.



    APRILE 2011: La Dott.ssa Azzoni (neuropsichiatra) mi prescrive qualche goccia di Rivotril.(5 + 4)
    La situazione migliora e almeno in casa torno ad essere pienamente autosufficiente.
    Torno a mangiare senza problemi dopo i pasti e riesco a uscire per brevi tratti.

    MAGGIO 2011: Holter cardiaco con miglioramento rispetto a quello del dicembre 2010

    MARZO – MAGGIO 2012: Controlli cardiologici –ECG-ECO- HOLTER

    MAGGIO 2013: 5° ricovero reparto neurologia ospedale Bellaria – Bologna con biopsia muscolare
    2 biopsie della cute e test della funzionalità neurovegetativa.
    Uscito con diagnosi di miopatia in osservazione ed intolleranza all’ortostatismo.
    Quest’ultima cosa però a seconda dei medici che mi seguono a Roma e anche il
    cardiologo sembra essere una conseguenza del fattore miopatico e non una vera
    sindrome posturale tachicardica ortostatica (POTS). Test effettuato senza farmaci!!!!

    2014: Prolasso emorroidario dovuto a stitichezza.

    2016: Situazione stazionaria nel complesso buona.

    Le uniche anomalie riscontrate durante le mie numerose biopsie muscolari sono state: LA PRESENZA DI ALCUNE FIBRE IPOTROFICHE (TUTTE DI TIPO 1) E ALCUNI NUCLEI CENTRALIZZATI.

    INFLUENZA NOVEMBRE 2016. NUOVAMENTE AGGRAVAMENTO CON MAGGIORE
    AFFATICAMENTO CARDIACO E RESPIRATORIO PER MINIMI SFORZI, ANCHE MANGIARE E MUOVERE PER CASA, MENO INTENSO DEL NOVEMBRE 2010, MA COMUNQUE NON MI PERMETTE DI MUOVERMI O USCIRE E FARE 2 PASSI SOTTO CASA.
    IL BATTITO DEL CUORE E' INTENSO ANCHE A FREQUENZA NORMALE, MA SIA L'AUMENTO DI FREQUENZA CHE QUESTA ULTIMA COSA SONO COLLEGATE.


    GENNAIO 2017: La dott.ssa Azzoni mi aumenta il Rivotri a 6g + 6g + 3g. Comincio a stare un pò meglio anche se non torno come prima dell'influenza. Ma dal 21 MARZO 2017 mi riaggravo di nuovo con le frequenze cardiache che riaumentano dopo i pasti (pranzo soprattutto) e per piccoli movimenti come nel 2010.

    Ormai riesco a vivere solo in casa tra il letto e la poltrona.

    Provato con Atenololo, ma potendo prenderlo solo mattina e sera stavo peggio e sono tornato al Lopresor 1/2 x3. La dose del pomeriggio mi serve per vivere meglio il tardo pomeriggio e la sera

    Ora sto provando con il Gabapentin, in pratica la dottoressa sta cercando di fare in modo di sedarmi
    un poco e far si che il betabloccante torni a fare in pieno il suo effetto come prima dell'influenza di nov.2016.

    Negli anni nessun medico, malgrado io lo avessi chiesto, mi ha detto che dovevo fare il vaccino antinfluenzale, eppure sono un invalido al 100% e malato cronico. Ecco ora il risultato.


    TERAPIA ATTUALE:
    LOPRESOR 100mg. ½ cp. x 3
    SEREUPIN ½ cp. la mattina
    RIVOTRIL 7 gocce la mattina + 7 gocce pomeriggio + 5 gocce la sera
    LAROXYL 3 gocce la sera
    GABAPENTIN 200mg + 200mg + 200mg

    ROMA, 16 MAGGIO 2017


    NON SONO PIU' SEGUITO DA NESSUN CENTRO; TUTTI MI HANNO SCARICATO
     
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    Ciao Paolo, se ho capito bene il tuo problema non è muscolare ma praticamente vai in tachicardia al primo sforzo ? Nessuno ha saputo darti una spiegazione ?
     
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    fascicolante in evoluzione, preoccupato!

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    Il mio problema è muscolare, il problema è che anche il cuore è un muscolo e il riflesso che ho dipende dalla miopatia, purtroppo di natura sconosciuta. Non ho cardiopatie, ma con questo riflesso riesco a fare poco o nulla. I cardiologi non sanno più che fare, i neurologi idem, ma io prima dell'influenza di novembre 2016 convivevo con la malattia, almeno in casa ero autonomo e 100 metri riuscivo a farli. Ora anche dopo i pasti ho palpitazioni, è un incubo
     
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  4. PAT3
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    A Roma,policlinico Umberto I, Rep.Malattie Neuromuscolari Rare, diretto dal prof. Maurizio Inghilleri , viale dell'Universita'.
    Io sono seguita li , per un problema simile al tuo .
    Fammi sapere.
    Pat
     
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    Hai un problema simile al mio??? Ti prego spiegati meglio se puoi, sarebbe la prima volta che trovo qualcuno con un problema simile, scusa se ho risposto solo ora
     
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  6. SteveR
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    CITAZIONE (Paolo Filonzi @ 17/5/2017, 12:18) 
    Il mio problema è muscolare, il problema è che anche il cuore è un muscolo e il riflesso che ho dipende dalla miopatia, purtroppo di natura sconosciuta. Non ho cardiopatie, ma con questo riflesso riesco a fare poco o nulla. I cardiologi non sanno più che fare, i neurologi idem, ma io prima dell'influenza di novembre 2016 convivevo con la malattia, almeno in casa ero autonomo e 100 metri riuscivo a farli. Ora anche dopo i pasti ho palpitazioni, è un incubo

    se non è una cardiomiopatia, potrebbe trattarsi di qualcosa di affine alle canalopatie???
     
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    fascicolante in evoluzione, preoccupato!

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    Non credo, ho fatto svariate elettromiografie e ben 4 biopsie muscolari, i neurologi quando vedono il mio caso o vanno per farfalle o cercano di evitarmi, troppo complicato e non hanno la voglia di studiare seriamente il caso
     
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  8. RayLight
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    Premettendo che non ho una risposta certa al tuo problema, ho letto con molto interesse il tuo caso e consultato centinaia di malattie, senza arrivare a una conclusione evidente. Il problema è che con tutti gli esami che ti hanno fatto negli ultimi 29 anni, la soluzione di certo non può essere evidente altrimenti l'avrebbero già diagnosticata. Malattie conosciute, disfunzioni metaboliche, difetti mitocondriali, miopatie di varia natura e tipologia, tutto sarebbe emerso dagli esami. Di sicuro è qualcosa di subdolo, di collaterale e invisibile alla comune logica sequenziale. Un dato certo è che hai una miopatia che lentamente è andata a degenerare nel tempo e che riguarda maggiormente (ma non totalmente) il muscolo cardiaco, con episodi di affaticamento e tachicardia. Sottolineo altri dati che mi sembrano importanti:

    APRILE 2007: 4°Ricovero Clinica Neurologica Bologna per controllo.
    L’ipotesi diagnostica è quella di un difetto della funzionalità mitocondriale
    muscolare per la presenza di riduzione dell’attività del complesso III del 40%.
    Tuttavia la mappatura del DNA mitocondriale non ha presentato difetti genetici.

    Anche se la mappatura del DNA mitocondriale non ha presentato difetti, non significa che il sintomo in evidenza sia da escludere e potrebbe essere una componente fondamentale della tua patologia. Leggendo il tuo racconto, infatti, anch'io avevo pensato sin da subito alla miopatia mitocondriale, che presenta un esordio e sintomi identici a quelli da te descritti. Il problema è che il difetto non sta nei mitocondri. Allora mi domando quale sia la causa, se non ci siano altre spiegazioni all'inibizione del Complesso III che non risiedano nei mitocondri. Cause ambientali, organiche, battereologiche, venefiche, ossidative, interazioni biochimiche complesse che sfuggono alla logica comune.

    Faccio una premessa. I medici in passato pensavano ad un difetto del coenzima Q10 (o vitamina Q o ubichinone) perchè questo gioca un ruolo fondamentale nella catena di trasporto degli elettroni che avviene nella membrana interna mitocondriale. Questa catena è composta da quattro complessi, tra cui c'è il già citato Complesso III, detto anche enzima ubichinolo-citocromo c reduttasi. In pratica i complessi vanno visti connessi tra di loro in uno schema a blocchi sequenziale e distribuiti nella membrana mitocondriale, appunto come una catena di trasporto. All'inizio della catena arrivano atomi di idrogeno, che poi cedono elettroni diventando ioni positivi (H+) che si accumulano nello spazio intermembrana, mentre gli elettroni vengono trasportati verso il Complesso IV. Appena giunti, gli elettroni si legano agli ioni H+ che assieme all'ossigeno trasportato dai polmoni formano H2O. Gli ioni positivi nello spazio intermembrana vengono usati dall'enzima ATP sintasi per formare ATP nel processo di fosforilazione ossidativa.

    Il coenzima Q10 partecipa alla catena di trasporto, proprio all'inizio del Complesso III. Prende elettroni dall'esterno e li cede al complesso III, che li cede al citocromo c che a sua volta li cede al Complesso IV (Q10 -> Complesso III -> Citocromo C -> Complesso IV). Se viene a mancare una di queste componenti, si danneggia la pompa protonica per la sintesi di ATP e per il processo di respirazione. La maggior parte delle patologie cardiache sono attribuite a carenza del coenzima Q10, che unito ai tuoi sintomi, hanno fatto pensare a un deficit di questo coenzima. Poi dagli esami è emerso che il coenzima Q10 non era assente, per cui la diagnosi è stata stracciata. Da altri esami, è emerso che comunque il Complesso III è ridotto del 40%, per cui la tua patologia si può spiegare nell'ambito di questa compromissione. Il deficit di Q10, per quanto associato a miopatie mitocondriali che spiegherebbero i tuoi sintomi iniziali, non è l'unica causa. Le azioni biochimiche del complesso possono essere inibite dall'interazione con componenti esterni, tra cui veleni ed antibiotici. Cercando online, ho trovato questa tesi molto interessante:

    http://amsdottorato.unibo.it/2886/1/Faccio...co_Tesi_PDF.pdf

    dalla quale evidenzio:

    Secondo il modello proposto da Mitchell (“Q-cycle”), il Complesso III
    contiene due siti distinti di legame, uno per l’ubichinolo (il centro “out”) e
    l’altro per l’Ubichinone (il centro “in”), situati su due lati opposti della
    membrana interna mitocondriale. L’esistenza di questi due siti distinti del
    CoQ è dimostrata anche dall’esistenza di inibitori che , legandosi a tali centri,
    inibiscono esclusivamente l’enzima a livello del centro “out” o del centro
    “in”.
    Un esempio di inibitori del centro “out” sono Mixotiazolo e Mucidina che
    agiscono sia bloccando la riduzione dell’eme b566 che quella della Fe-S
    proteina.

    Mixotiazolo (anche inibitore del Complesso I)
    Il Mixotiazolo è un antibiotico prodotto da Myxococcus fulvus , in grado di
    legarsi ad un sito posto nelle vicinanze del gruppo eme b566 e di impedire il
    trasferimento di un elettrone dall’ubichinolo alla proteina Fe-S. Ciò comporta
    il blocco della riduzione del citocromo c 1 [67,74]. A concentrazioni elevate il
    Mixotiazolo può inibire anche l’attività del Complesso I.

    Mucidina (anche inibitore del Complesso I)
    E’ un antibiotico fungicida isolato dalle colture di Oudemansiella mucida, che
    si lega allo stesso sito del Mixotiazolo ed agisce in maniera analoga ad esso.

    Stigmatellina (anche inibitore del Complesso I)
    E’ un antibiotico isolato dal ceppo Stigmatella, che si lega allo stesso sito del
    Mixotiazolo.A basse concentrazioni è un inibitore del centro out del
    Complesso III.

    Gli inibitori del centro “out” impediscono il trasferimento di un elettrone dal
    chinolo alla proteina Fe-S ed evitano la produzione di specie reattive
    dell’Ossigeno da parte dell’enzima.
    Gli inibitori del centro “in” sono una classe più eterogenea di composti che
    non mostrano analogie strutturali tra loro, come invece spesso accade per
    quelli del centro “out”. Si tratta essenzialmente di sostanze che bloccano il
    trasferimento degli elettroni dall’eme b562 al chinone e viceversa come è stato
    osservato utilizzando Antimicina A, l’inibitore più noto appartenente a questa
    categoria. Il blocco dell’enzima con Antimicina A comporta un notevole
    aumento della produzione di specie reattive dell’Ossigeno.

    Antimicina A
    L’Antimicina A è un antibiotico prodotto da varie specie di Streptomyces; la
    sua struttura chimica consiste in un acido 3-formamido salicilico legato ,
    tramite un gruppo amidico ad un anello dilattonico sostituito.

    Dall’analisi della mappa a densità elettronica del Complesso III inibito con
    Antimicina, si nota che essa agisce legandosi ad un sito prossimale al gruppo
    eme b562 . Inoltre, la densità elettronica è talmente estesa da dimostrare che
    l’Antimicina è in grado di spiazzare le molecole di Ubichinone legate al
    complesso nello stato naturale. Quest’ultimo aspetto suggerisce che il sito di
    legame dell’Antimicina si sovrappone in parte al sito Qi di riduzione dell’Ubichinone [74].

    Mi domando a questo punto (sto solo ipotizzando) se tu non abbia in corpo qualcuna di queste sostanze che dopo il massaggio cinese tuina a tutti i muscoli del corpo, si è liberata maggiormente causando un peggioramento dei sintomi? Secondo me dovresti indagare anche su cause ambientali. Cosa mangi? Dove vivi? In un posto inquinato? Potresti farti altri esami, alla luce di quanto ho evidenziato, parlarne con qualche specialista, magari ho detto solo un mucchio di idiozie ma è sempre meglio valutare tutte le ipotesi. La cosa che non mi convince è che non hai alcuna causa apparente che giustifichi i tuoi sintomi nelle funzioni del tuo corpo, e se c'è una cosa che mi ha insegnato l'esperienza, quando è così le cause sono quasi sempre da ricercare all'esterno.
     
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    Purtroppo da luglio la mia situazione sta peggiorando, ora ho anche numerose extrasistole al giorno, ho fatto vari controlli cardiologici, tutto normale, ma io sto sempre peggio...sono quasi rassegnato, ho fatto 2 visite neurologiche da illustri professori che non ci capiscono nulla. Pat3 dove sei dammi un segno
     
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    Ciao,per il discorso delle extrasistole mai pensato al reflusso? I sintomi del reflusso sono spesso subdoli...considerando che hai spesso avuto problemi di nausea...

    Io ne so davvero poco ma, hai fatto esami per la Miastenia Gravis?

    Il tuo è un caso complesso, mi dispiace, deve essere difficile...hai mai preso in considerazione l'idea di curarti all'estero?
     
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  11. RayLight
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    CITAZIONE (Paolo Filonzi @ 20/11/2017, 18:49) 
    Purtroppo da luglio la mia situazione sta peggiorando, ora ho anche numerose extrasistole al giorno, ho fatto vari controlli cardiologici, tutto normale, ma io sto sempre peggio...sono quasi rassegnato, ho fatto 2 visite neurologiche da illustri professori che non ci capiscono nulla. Pat3 dove sei dammi un segno

    Ciao, hai letto quanto ti ho scritto prima? In particolare:

    CITAZIONE
    Secondo me dovresti indagare anche su cause ambientali. Cosa mangi? Dove vivi? In un posto inquinato? Potresti farti altri esami, alla luce di quanto ho evidenziato, parlarne con qualche specialista

    Il neurologo ha i suoi limiti, spesso molto forti. Se non hai sintomi precisi ed esami ambigui, ti liquidano come paziente in un paio di sedute. Il tuo caso è complesso e mi domando se non valga la pena porlo all'attenzione ad un centro di ricerca dove si conoscono tutti i funzionamenti legati alla catena di trasporto degli elettroni nella membrana mitocondriale (il tuo problema sta tutto lì) ed eventuali patologie ad essa connesse.

    Inoltre puoi avvalerti del tribunale per i diritti del malato della tua città, grazie al quale puoi esporre il tuo caso specifico e farti aiutare alla ricerca di una soluzione al tuo problema.
     
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    Purtroppo non è reflusso e non ho miastenia, il mio muscolo è stato portato anche negli USA da un ricercatore, ma nulla di fatto. In pratica la situazione di certe miopatie è questa:
    Miopatie non specifiche o aspecifiche: termine che raggruppa le altre miopatie congenite, benigne o moderate (dipende...), non identificate con precisione (o non classificate) poiché rare e di difficile diagnosi, o non studiate; solitamente si presentano solo con affaticabilità, ipotrofia e ipotonia, senza grave invalidità (anche qui dipende dai casi...); la debolezza è lieve. Talvolta il paziente non ne è consapevole per molto tempo. Gli aggravamenti possono esserci in concomitanza di fattori esterni che peggiorino il quadro. Ecco la frase finale spiega tutto. In pratica ti devi affidare alla fortuna.
     
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    AGGIORNAMENTO:
    PUO' UN VIRUS INFLUENZALE AGGRAVARE UNA MIOPATIA E I SUOI SINTOMI???
    UN MEDICO DEL SAN CAMILLO MI HA CONFERMATO QUESTO.
    NON SONO MAI STATO VACCINATO PER INFLUENZA, MALGRADO AVESSI CHIESTO SE DOVEVO FARLO, MA TUTTI NON MI HANNO SAPUTO RISPONDERE O DETTO DI NON FARLO.

    LUGLIO 2017: Visita neurologica Dott.ssa Pennisi del San Filippo Neri.

    DA LUGLIO LA SITUAZIONE STA PEGGIORANDO CON MAGGIORE AFFATICAMENTO, (CIOE' IL CUORE CHE PALPITA E AUMENTA AL MINIMO SFORZO E DOPO I PASTI ) COLPI + FORTI E MAGGIORI EXTRASISTOLE. MA IL CUORE RISULTA SANO DAGLI HOLTER ED ECOCARDIO.
    Riesco a fare solo piccole passeggiatine verso le 16,30 del pomeriggio di 50 metri circa.

    DICEMBRE 2017: Il cuore una sera comincia a palpitare forte e veloce. Dopo una settimana compare febbre
    ed espettoro sangue quando faccio qualche colpetto di tosse. Effettuo lastra al torace e
    una rinofibrolaringoscopia, ma gli esiti sono sostanzialmente negativi. Dormo poco la notte
    per la palpitazione. Scopro una anemia da carenza di ferro.

    GENNAIO 2018: Il cuore la sera tende a calmarsi e posso almeno cenare senza particolare palpitazione e
    la notte riesco a dormire. Comunque non riesco a muovermi quasi più per un aumento
    esagerato della frequenza cardiaca, anche le passeggiatine sotto casa sono impraticabili.
    Per portarmi a fare visite i miei devono spingermi su una sedia a rotelle.

    In pratica da quando ho avuto l'influenza del novembre 2016 è stato un aggravamento continuo e inesorabile.
    Ho provato a cambiare sedativi e anche alcuni betabloccanti, ma alla fine il farmaco che mi fa stare meno peggio è il LOPRESOR, come confermatomi dalla dott.ssa Ficili cardiologa del San Filippo è il più adatto per queste patologie muscolari.
     
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  14. RayLight
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    In passato avrei pensato che fosse impossibile non avere una diagnosi con tutti i tuoi sintomi, ma dopo aver conosciuto la superficialità di certi medici, ho capito che tutto è possibile. In pratica, se il medico non capisce cos'hai, non ti viene fatta una diagnosi e ti si dice che non hai niente. Devi cambiare medico fino a quando non trovi chi riesce a farti una diagnosi. Miopatia aspecifica non significa nulla, io credo che tu abbia una malattia rara con un nome certo che non può essere diagnosticata nel contesto di un forum, ma da un professionista in grado di farlo. Girane tanti finché non trovi quello giusto, altrimenti non vivrai a lungo, non con i muscoli e il cuore in queste condizioni, l'impossibilità di fare una passeggiata di 50 metri. Neppure un novantenne è combinato così, altro che virus influenzale. Devi prendere provvedimenti in fretta, rivolgiti al tribunale del malato.
     
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    Ciao Paolo, mi dispiace sentire che stai peggio, purtroppo davvero non saprei che consigliarti se non, come dice Ray, di continuare ad indagare perché é giusto tu abbia una risposta e una diagnosi...il tuo è un caso davvero complicato ma sicuramente anche la tua condizione ha un nome! Un abbraccio
     
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118 replies since 16/5/2017, 17:36   5916 views
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