la spasmofilia

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  1. osvmac
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    Stefano, tu hai fascicolazioni?
    Hai parestesie (formicolii, sensazione di stanchezza specie al mattino, bruciore) alle gambe?
    Io faccio terapia con xeristals, xanax, calcio vitamina d 3, e un miorilassante.
    Fammi sapere.
    Saluti
     
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  2. rob70
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    LA SPASMOFILIA: PATOLOGIA POCO CONOSCIUTA.

    Battisti E., Albanese A., Bianciardi L., Rigato M., Piazza E., Capperucci C., Giordano N.
    Centro TAMMEF- Università degli Studi di Siena.


    La spasmofilia può essere definita come uno stato patologico, dovuto a carenza di magnesio, caratterizzato dall’associazione fra i segni e i sintomi dell’eccitabilità neuromuscolare e manifestazioni psicosomatiche di nevrosi.
    Il termine di spasmofilia fu proposto nel 1874 da Erb, anche se due ricercatori francesi, Dauce nel 1831 e Corvisart nel 1852, avevano posto le basi di un inquadramento autonomo del quadro morboso, definito “tetania a manifestazioni spontanee di contratture muscolari”. Nei primi anni del 900 Mac Callum scoprì che alla base della tetania in corso di ipoparatiroidismo c’era l’ipocalcemia e negli anni ’40, con gli studi di Lerique, si individuarono quadri di ipereccitabilità neuromuscolare non ipocalcemici definiti “tetania latente”. Infine, nel 1959, i francesi Rosselle e De Coucker affermarono che la spasmofilia normocalcemica poteva essere secondaria anche ad ipomagnesemia.
    Il magnesio nel siero esiste in tre forme differenti: il magnesio legato a proteine (30%) che non è ultrafiltrabile, il magnesio ionizzato (55%) e il magnesio complessato (15%) che è ultrafiltrabile. Il magnesio ionizzato rappresenta la frazione più importante per vari processi fisiologici, inclusi la trasmissione neuromuscolare ed il tono cardiovascolare. La concentrazione sierica del magnesio è compresa tra 1,7 e 2,6 mg/dl, senza differenze significativi nei due sessi e nelle varie età.
    Il deficit di magnesio è dovuto generalmente a perdita del minerale attraverso il tratto gastroenterico ed il rene. Le cause più comuni di deficienza sono i disturbi gastrointestinali (sindrome da malassorbimento, by-pass intestinali, sindrome diarroica) i disordini renali (insufficienza renale cronica, terapia cronica parenterale, alcolismo) i disordini endocrini e metabolici (diabete mellito, ipercalcemia, iper e ipoparatiroidismo, iperaldosteronismo primitivo) e i farmaci (diuretici, ciclosporina, aminoglicosidi).
    Il magnesio regola l’eccitabilità delle membrane nervose e muscolari, pertanto le manifestazioni cliniche da ipomagnesemia sono caratterizzate dalla ipereccitabilità neuromuscolare sotto forma di tetania latente o da spontanei spasmi carpo-podalici. Altri segni e sintomi includono: vertigini, atassia, nistagmo, movimenti atetosici e coreiformi, tremori e fascicolazioni muscolari, mialgie.
    La spasmofilia si manifesta prevalentemente nei soggetti di sesso femminile (rapporto maschi/femmine 1:5) e nell’età adulta, con un massimo d’incidenza intorno ai 30 anni.
    Le crisi tetaniche vere si verificano nel 20-30% dei soggetti, mentre l’ipereccitabilità neuromuscolare si manifesta in genere sotto forma di parestesie, prevalentemente peribuccali, e di mioclonie della muscolatura palpebrale. L’habitus dello spasmofilico è astenico; il paziente presenta artromialgie diffuse, sinemateria, spesso associate a contrattura della muscolatura paravertebrale. Frequenti sono la cefalea muscolo-tensiva, le crisi lipotimiche e le vertigini soggettive. Il paziente lamenta inoltre: crisi tachiaritmiche, costrizione toracica, bolo faringeo, dispepsia (caratterizzata prevalentemente da nausea e vomito e da turbe dell’alvo), pollachiuria, nicturia, riduzione della libido e dismenorrea del sesso femminile. Recentemente è stata evidenziata una maggiore incidenza del prolasso mitralico nei pazienti spasmofilici.
    Le caratteristiche psichiche di tali pazienti sono quelle di individui affetti da sindrome ansioso-depressiva, talvolta complicata da evidenti crisi fobico-ossessive. Obiettivamente il paziente non presenta anomalie dei vari organi ed apparati, ad eccezione di un non costante ipertono muscolare. La positività dei segni di Chovstek e di Trousseau non sono costanti e risultano positivi nel 50-80% dei casi.
    Gli esami di laboratorio appaiono per lo più normali anche se possono rilevarsi riduzioni significative della magnesemia e/o del calcio ionizzato. L’elettromiografia di base risulta in genere negativa, mentre il tracciato mette in evidenza doppiette, triplette e multitriplette, se l’esame viene eseguito in corso di ischemia meccanica o in corso di iperventilazione.
    La diagnosi differenziale della spasmofilia va effettuata soprattutto nei confronti delle patologie caratterizzate da ipocalcemia e/o ipomagnesemia, della fibromialgia e della sindrome da fatica cronica.
    La terapia si avvale della somministrazione per via orale di Sali di magnesio, in particolare dell’aspartato o del pendolato di magnesio, più facilmente assorbibili rispetto al cloruro di magnesio. La dose giornaliera dello ione si aggira intorno ai 300 mg/die, meglio se in più somministrazioni. Gli antidepressivi triciclici e le benzodiazepine non risultano efficaci nella spasmofilia, anzi tendono ad aumentare l’astenia e la facile esauribilità muscolare.

    Edited by rob70 - 5/6/2007, 14:35
     
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  3. andrea1969
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    CITAZIONE (rob70 @ 5/6/2007, 14:11)
    LA SPASMOFILIA: PATOLOGIA POCO CONOSCIUTA.

    Battisti E., Albanese A., Bianciardi L., Rigato M., Piazza E., Capperucci C., Giordano N.
    Centro TAMMEF- Università degli Studi di Siena.


    La spasmofilia può essere definita come uno stato patologico, dovuto a carenza di magnesio, caratterizzato dall’associazione fra i segni e i sintomi dell’eccitabilità neuromuscolare e manifestazioni psicosomatiche di nevrosi.
    Il termine di spasmofilia fu proposto nel 1874 da Erb, anche se due ricercatori francesi, Dauce nel 1831 e Corvisart nel 1852, avevano posto le basi di un inquadramento autonomo del quadro morboso, definito “tetania a manifestazioni spontanee di contratture muscolari”. Nei primi anni del 900 Mac Callum scoprì che alla base della tetania in corso di ipoparatiroidismo c’era l’ipocalcemia e negli anni ’40, con gli studi di Lerique, si individuarono quadri di ipereccitabilità neuromuscolare non ipocalcemici definiti “tetania latente”. Infine, nel 1959, i francesi Rosselle e De Coucker affermarono che la spasmofilia normocalcemica poteva essere secondaria anche ad ipomagnesemia.
    Il magnesio nel siero esiste in tre forme differenti: il magnesio legato a proteine (30%) che non è ultrafiltrabile, il magnesio ionizzato (55%) e il magnesio complessato (15%) che è ultrafiltrabile. Il magnesio ionizzato rappresenta la frazione più importante per vari processi fisiologici, inclusi la trasmissione neuromuscolare ed il tono cardiovascolare. La concentrazione sierica del magnesio è compresa tra 1,7 e 2,6 mg/dl, senza differenze significativi nei due sessi e nelle varie età.
    Il deficit di magnesio è dovuto generalmente a perdita del minerale attraverso il tratto gastroenterico ed il rene. Le cause più comuni di deficienza sono i disturbi gastrointestinali (sindrome da malassorbimento, by-pass intestinali, sindrome diarroica) i disordini renali (insufficienza renale cronica, terapia cronica parenterale, alcolismo) i disordini endocrini e metabolici (diabete mellito, ipercalcemia, iper e ipoparatiroidismo, iperaldosteronismo primitivo) e i farmaci (diuretici, ciclosporina, aminoglicosidi).
    Il magnesio regola l’eccitabilità delle membrane nervose e muscolari, pertanto le manifestazioni cliniche da ipomagnesemia sono caratterizzate dalla ipereccitabilità neuromuscolare sotto forma di tetania latente o da spontanei spasmi carpo-podalici. Altri segni e sintomi includono: vertigini, atassia, nistagmo, movimenti atetosici e coreiformi, tremori e fascicolazioni muscolari, mialgie.
    La spasmofilia si manifesta prevalentemente nei soggetti di sesso femminile (rapporto maschi/femmine 1:5) e nell’età adulta, con un massimo d’incidenza intorno ai 30 anni.
    Le crisi tetaniche vere si verificano nel 20-30% dei soggetti, mentre l’ipereccitabilità neuromuscolare si manifesta in genere sotto forma di parestesie, prevalentemente peribuccali, e di mioclonie della muscolatura palpebrale. L’habitus dello spasmofilico è astenico; il paziente presenta artromialgie diffuse, sinemateria, spesso associate a contrattura della muscolatura paravertebrale. Frequenti sono la cefalea muscolo-tensiva, le crisi lipotimiche e le vertigini soggettive. Il paziente lamenta inoltre: crisi tachiaritmiche, costrizione toracica, bolo faringeo, dispepsia (caratterizzata prevalentemente da nausea e vomito e da turbe dell’alvo), pollachiuria, nicturia, riduzione della libido e dismenorrea del sesso femminile. Recentemente è stata evidenziata una maggiore incidenza del prolasso mitralico nei pazienti spasmofilici.
    Le caratteristiche psichiche di tali pazienti sono quelle di individui affetti da sindrome ansioso-depressiva, talvolta complicata da evidenti crisi fobico-ossessive. Obiettivamente il paziente non presenta anomalie dei vari organi ed apparati, ad eccezione di un non costante ipertono muscolare. La positività dei segni di Chovstek e di Trousseau non sono costanti e risultano positivi nel 50-80% dei casi.
    Gli esami di laboratorio appaiono per lo più normali anche se possono rilevarsi riduzioni significative della magnesemia e/o del calcio ionizzato. L’elettromiografia di base risulta in genere negativa, mentre il tracciato mette in evidenza doppiette, triplette e multitriplette, se l’esame viene eseguito in corso di ischemia meccanica o in corso di iperventilazione.
    La diagnosi differenziale della spasmofilia va effettuata soprattutto nei confronti delle patologie caratterizzate da ipocalcemia e/o ipomagnesemia, della fibromialgia e della sindrome da fatica cronica.
    La terapia si avvale della somministrazione per via orale di Sali di magnesio, in particolare dell’aspartato o del pendolato di magnesio, più facilmente assorbibili rispetto al cloruro di magnesio. La dose giornaliera dello ione si aggira intorno ai 300 mg/die, meglio se in più somministrazioni. Gli antidepressivi triciclici e le benzodiazepine non risultano efficaci nella spasmofilia, anzi tendono ad aumentare l’astenia e la facile esauribilità muscolare.

    Anche questo test l'ho effettuato a Siena: ESITO NEGATIVO.
     
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    livello eroico, fascicolo ma non mollo!

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    CITAZIONE (rob70 @ 5/6/2007, 14:11)
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    La spasmofilia può essere definita come uno stato patologico, dovuto a carenza di magnesio, caratterizzato dall’associazione fra i segni e i sintomi dell’eccitabilità neuromuscolare e manifestazioni psicosomatiche di nevrosi.
    Il termine di spasmofilia fu proposto nel 1874 da Erb, anche se due ricercatori francesi, Dauce nel 1831 e Corvisart nel 1852, avevano posto le basi di un inquadramento autonomo del quadro morboso, definito “tetania a manifestazioni spontanee di contratture muscolari”. Nei primi anni del 900 Mac Callum scoprì che alla base della tetania in corso di ipoparatiroidismo c’era l’ipocalcemia e negli anni ’40, con gli studi di Lerique, si individuarono quadri di ipereccitabilità neuromuscolare non ipocalcemici definiti “tetania latente”. Infine, nel 1959, i francesi Rosselle e De Coucker affermarono che la spasmofilia normocalcemica poteva essere secondaria anche ad ipomagnesemia.
    Il magnesio nel siero esiste in tre forme differenti: il magnesio legato a proteine (30%) che non è ultrafiltrabile, il magnesio ionizzato (55%) e il magnesio complessato (15%) che è ultrafiltrabile. Il magnesio ionizzato rappresenta la frazione più importante per vari processi fisiologici, inclusi la trasmissione neuromuscolare ed il tono cardiovascolare. La concentrazione sierica del magnesio è compresa tra 1,7 e 2,6 mg/dl, senza differenze significativi nei due sessi e nelle varie età.
    Il deficit di magnesio è dovuto generalmente a perdita del minerale attraverso il tratto gastroenterico ed il rene. Le cause più comuni di deficienza sono i disturbi gastrointestinali (sindrome da malassorbimento, by-pass
    intestinali, sindrome diarroica) i disordini renali (insufficienza renale cronica, terapia cronica parenterale, alcolismo) i disordini endocrini e metabolici (diabete mellito, ipercalcemia, iper e ipoparatiroidismo, iperaldosteronismo primitivo) e i farmaci (diuretici, ciclosporina, aminoglicosidi).
    Il magnesio regola l’eccitabilità delle membrane nervose e muscolari, pertanto le manifestazioni cliniche da ipomagnesemia sono caratterizzate dalla ipereccitabilità neuromuscolare sotto forma di tetania latente o da spontanei spasmi carpo-podalici. Altri segni e sintomi includono: vertigini, atassia, nistagmo, movimenti atetosici e coreiformi, tremori e fascicolazioni muscolari, mialgie.
    La spasmofilia si manifesta prevalentemente nei soggetti di sesso femminile (rapporto maschi/femmine 1:5) e nell’età adulta, con un massimo d’incidenza intorno ai 30 anni.
    Le crisi tetaniche vere si verificano nel 20-30% dei soggetti, mentre l’ipereccitabilità neuromuscolare si manifesta in genere sotto forma di parestesie, prevalentemente peribuccali, e di mioclonie della muscolatura palpebrale. L’habitus dello spasmofilico è astenico; il paziente presenta artromialgie diffuse, sinemateria, spesso associate a contrattura della muscolatura paravertebrale. Frequenti sono la cefalea muscolo-tensiva, le crisi lipotimiche e le vertigini soggettive. Il paziente lamenta inoltre: crisi tachiaritmiche, costrizione toracica, bolo faringeo, dispepsia (caratterizzata prevalentemente da nausea e vomito e da turbe dell’alvo), pollachiuria, nicturia, riduzione della libido e dismenorrea del sesso femminile. Recentemente è stata evidenziata una maggiore incidenza del prolasso mitralico nei pazienti spasmofilici.
    Le caratteristiche psichiche di tali pazienti sono quelle di individui affetti da sindrome ansioso-depressiva, talvolta complicata da evidenti crisi fobico-ossessive. Obiettivamente il paziente non presenta anomalie dei vari organi ed apparati, ad eccezione di un non costante ipertono muscolare. La positività dei segni di Chovstek e di Trousseau non sono costanti e risultano positivi nel 50-80% dei casi.
    Gli esami di laboratorio appaiono per lo più normali anche se possono rilevarsi riduzioni significative della magnesemia e/o del calcio ionizzato. L’elettromiografia di base risulta in genere negativa, mentre il tracciato mette in evidenza doppiette, triplette e multitriplette, se l’esame viene eseguito in corso di ischemia meccanica o in corso di iperventilazione.
    La diagnosi differenziale della spasmofilia va effettuata soprattutto nei confronti delle patologie caratterizzate da ipocalcemia e/o ipomagnesemia, della fibromialgia e della sindrome da fatica cronica.
    La terapia si avvale della somministrazione per via orale di Sali di magnesio, in particolare dell’aspartato o del pendolato di magnesio, più facilmente assorbibili rispetto al cloruro di magnesio. La dose giornaliera dello ione si aggira intorno ai 300 mg/die, meglio se in più somministrazioni. Gli antidepressivi triciclici e le benzodiazepine non risultano efficaci nella spasmofilia, anzi tendono ad aumentare l’astenia e la facile esauribilità muscolare.

    già letto, io non ho lo stato ansioso e le crisi di panico che di solito accompagnano questa sintomatologia, boh!
     
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  5. rob70
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    pero' della rimanenza non ti fai mancare nulla... ^_^
     
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    CITAZIONE (rob70 @ 6/6/2007, 12:07)
    pero' della rimanenza non ti fai mancare nulla... ^_^

    nulla! ;)
     
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  7. osvmac
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    Rob 70 mi hai messo nel panico, perchè ho letto nel tuo post inserito nelle cure, "che le fascicolazioni indicano in genere una malattia del secondo motoneurone". Ma è sempre cosi'?
    Saluti
     
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  8. rob70
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    per fortuna no altrimenti qui eravamo spacciati in 187
     
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  9. sophia
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    salve a tutti!!!! è la prima volta che accedo a questo forum. devo dirvi una cosa importantissima:
    anch'io ho, anzi avevo, una grave forma di spasmofilia ma sono riuscita a combatterle-conviverci....come:
    2 ore di attività fisica la mattina per rieducare i muscoli e mettere su massa magra
    1 ora di nuoto la sera
    ho eliminato completamente il glutine dalla dieta, e ho increnebtato verdura frutta e proteine derivate dal pesce. pochissimi grassi.
    dydrogil 15 gocce al dì
    tiobec 400 1 al ì
    magnesio e potassio
    per mesi anche cure drenanti: solidgo, linfomiosot, gallium in gocce

    dopo 5 anni di tentativi, di quella sensazione atroce ( come dei cani che ti mordevano fin dentro le viscere)...è lunica cura!!!

    LASCIATE PERDERE ANTIDEPRESSIVI, MEDICINE ETCCC....

    DIETA, FISICO ATTIVO....NON DOVETE STARE FERMI!!!! E UN FISICO ASCIUTTO VI FARANNO STARE MEGLIOOOOOOOOOOO!!!

    non so se sono guarita o se guariremo mai....ma così si vive una vita normale, credetimi.... ci va un pò di tempo da quando iniziate questo stile di vita a vedere i risulytati, all'inizio sarà dolorosissimo ma se sopportate dopo un mesetto vedete i primi miglioramenti, dopo 6 siete già dell'altre persone e dopo iun anno....vi sentirete come nuovi!!!
    ogni tanto ho delle piccole ricadute a seconda del tempo...o dopo l'influenza...basta incremnentere un pò il nuoto!!!

    p.s. se non fate sport iniziate col nuoto e poi dopo un paio di mesi aggiungete grdatanmente la palestra..... ricordate: ci dovete arrivare per gradi a fare attività 2 volte al giorno, e sempre per gradi dovete arrivare a farla seriamente....non basta stare 2 ore in palestra per eliminare i sintomi!

    forza e pazienza!!!!!!!
    poteva andarci peggio......

    un bacione a tutti voi
    sophia
     
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  10. penelopenny
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    io sono acquario non pesci :P

    grazie lo stesso del suggerimento
     
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  11. dani69
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    Leggo ora i vostri messaggi e sono con mille dubbi e pensieri. Io sono anni che soffro di ansia e attacchi di panico. A periodi soffro di disturbi quali: fascicolazioni, tremori, sensazioni di caldo che mi infastidiscono, eccitabilita' agli arti, sensazione di debolezza muscolare che va e viene. Mi dicono tutti che e' la mia ansia peggiorata dall'idea di una possibile sclerosi. Ho fatto una visita neurologica e il medico mi ha detto che secondo lui e' ansia. Ora pero' in un forum sull'ansia , una persona mi ha fatto notare che i miei sintomi potrebbero ricodurre a spasmofilia. In effetti ci stanno tutti. In piu' ho anche le parestesie alla faccia, labbra, formicolii agli arti (specialmene di notte quando mi sveglio con le mani addormentate ). Il mio pensiero fisso e ' la sclerosi e ho paura di fare l'elettromiografia. E' l'unico modo per sapere se è spasmofilia ?
     
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  12. osvmac
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    Da tre anni ho fascicolazioni e perestesie continue
    Emg (una quindicna) sempre negative.Andrò a farmi visitare a BARI.mA L aprof con la qualeho aprlato al telefono ha supposto la spasmofiliA. SALUTI
     
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  13. ansia72
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    mi fai sapere da chi ti farai visitare? Visto che io vivo abbastanza vicino a Bari.
    Grazie
     
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    livello eroico, fascicolo ma non mollo!

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    CITAZIONE (osvmac @ 24/3/2008, 21:42)
    Da tre anni ho fascicolazioni e perestesie continue
    Emg (una quindicna) sempre negative.Andrò a farmi visitare a BARI.mA L aprof con la qualeho aprlato al telefono ha supposto la spasmofiliA. SALUTI

    Scusa ma non capisco cosa vai a fare a Bari visto che la diagnosi di spasmo ce l'hai già.
    Di dove sei ?

    CITAZIONE (dani69 @ 21/3/2008, 15:38)
    (specialmene di notte quando mi sveglio con le mani addormentate ). Il mio pensiero fisso e ' la sclerosi e ho paura di fare l'elettromiografia. E' l'unico modo per sapere se è spasmofilia ?

    Unico modo, si, poi é una emg specifica, non vedrebbero problemi tipo sm.
    Ma scusa, se hai paura della sm pensi che non facendo gli esami di poterla scacciare?
    Boh <_<
     
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  15. osvmac
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    Sono di Lecce, vado a Bari, nella speranza di trovare una soluzione a queste parestesie che non mi fanno riposare nemmeno la notte.
    Dalla Prof. .Simone.
    Saluti
     
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109 replies since 14/2/2007, 13:23   32468 views
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